L'AZIENDA DI CONSULENZA A FIANCO DELLE IMPRESE
INews marzo 2016
La compressione dei margini, le rigide regole competitive, l’evoluzione così complessa del contesto economico non disgiunti dalla velocità dei mutamenti imposti dalla competizione globale, spingono le aziende a ripensare e ad aggiornare i propri modelli organizzativi e gestionali.In questo contesto, competitività ed efficienza, sono gli obiettivi che le aziende oggi si pongono per delineare nuovi assetti organizzativi intorno al proprio modello di business. Liberarsi dalle attività a basso valore aggiunto per concentrarsi sulle soluzioni da adottare alle mutate esigenze del mercato. Pensiamo a:
TEMPORARY MANAGER - L'Esperienza al servizio delle imprese.
Una
opportunità per lo sviluppo della propria azienda a costi limitati.
Allo scopo di garantire continuità alla organizzazione
dell’azienda, accrescendone le competenze manageriali già esistenti e
risolvendone al contempo alcuni momenti critici, sia negativi (tagli,
riassestamento economico e finanziario) che positivi (crescita, sviluppo di
nuovi business) il ricorso alla figura del Temporary
Manager è fondamentale per il successo di un qualsiasi progetto
organizzativo.
PERCHE’ E QUANDO UTILIZZARE IL
T.M.
IMPROVVISO VUOTO MANAGERIALE - E’
la classica situazione da Temporary
management: un vuoto manageriale improvviso e imprevisto; una posizione
importante rimane scoperta e non può essere lasciata senza presidio manageriale.
Di fronte al caso del vuoto manageriale (gap) bisogna essere velocissimi. La risposta deve essere data in pochi giorni.
OTTIMIZZAZIONE
DELLA PRODUZIONE
Per
competere sui mercati mondiali bisogna mettere a punto una formula
produttiva e logistica che permetta di sfruttare le potenzialità offerte
dai cosiddetti “Paesi Produttori”; dai moderni sistemi di trasporto; dalle
tecnologie informatiche che permettono di controllare processi produttivi e
logistici in località distanti anche migliaia di chilometri. Produrre non è un
problema e a volte produrre nel paese di origine dell’azienda non è più
l’elemento critico di successo. Dipende dai business dove si opera e dalla
competizione che si deve affrontare.
PASSAGGIO
GENERAZIONALE
Negli
anni ’90 molti interventi di Temporary management avevano a che fare con
il problema dei figli degli imprenditori, col problema della successione,
come erroneamente si chiamava in quegli anni.
Non
più successione, ma continuità: scelta tra i figli dell’imprenditore;
esperienza di lavoro fuori dall’azienda di famiglia; studi all’estero; graduale
inserimento; staffetta con il padre; programmazione del passaggio e scelta del
leader del futuro. Tutti concetti ormai accettati dalla Business
Community.
Quando
affrontare il problema? Quando la situazione familiare non è chiara,
quando all’interno dell’azienda sono presenti diversi membri di diverse
generazioni, quando non si è ancora fatta la scelta del leader del futuro,
quando il papà di prima o seconda generazione non ha ancora deciso di preparare
il passaggio generazionale, quando l’azienda va ancora bene e non è entrata
nella spirale perdite-debiti, quando è ancora possibile intervenire per salvare
il patrimonio e dare continuità all’azienda di famiglia.
E
come intervenire? Inserendo all’interno dell’azienda un direttore
generale che faccia da ponte tra le due
generazioni e che gestisca l’azienda verso la transizione manageriale, formando
il figlio designato e strutturando managerialmente la società.
START
UP
Affiancare
l’imprenditore che ha l’idea al fine di mettere a punto il Business Plan e
discutere con lui i vari ingredienti della formula imprenditoriale: il
prodotto/servizio, la struttura produttiva, i prezzi, i costi variabili e
quelli fissi, l’immagine, il personale e la strutture organizzativa, la
location, la distribuzione, la qualità, le risorse finanziarie necessarie, le
modalità di funzionamento, la denominazione della società e del
prodotto/servizio. Tutti elementi la cui definizione nasce dall’approfondita
discussione e analisi con il novello imprenditore che tutto ha nella sua mente,
ma spesso senza una conoscenza vasta e approfondita delle varie possibilità
produttive, commerciali, finanziarie, tecnologiche offerte dal mercato.
Cosa si può chiedere in questi casi? Diverse sono le modalità di
assistenza.
La prima è quella di costituire
l’anima critica e professionale dell’imprenditore nella messa a punto del
Business Plan: un affiancamento di supporto più consulenziale e informativo che
gestionale.
La seconda è quella invece
gestionale, cioè di affiancamento per l’impianto vero e proprio della nuova
società con l’adempimento delle principali attività, che garantiscono lo start
up vero e proprio: costituzione della società, patti parasociali,
individuazione delle location produttive, proprie o terzializzate, selezione
delle risorse gestionali di primo livello, impianto del sistema informativo,
messa a punto dei sistemi di controllo economico-finanziari, ecc.. Affiancare
al novello imprenditore un manager di esperienza che, una volta terminato lo
start up, lasci la gestione alla struttura appena creata, offrendo un
grande vantaggio.
ACQUISIZIONI
– CESSIONI - CHIUSURE
Fenomeni
straordinari e di portata strategica quali l’acquisizione di una società,
la cessazione di un ramo d’azienda o di una intera società oppure la chiusura
di una società attraverso una liquidazione volontaria, sono fatti apposta per
il Temporary management. Avvengono una tantum nella vita delle
aziende e richiedono team manageriali esperti ed efficaci, composti da
dirigenti, che hanno già gestito situazioni del genere. Manager pronti a
calarsi in queste realtà, lasciando per il periodo necessario l’attività di
ordinaria amministrazione. Di solito si tratta di Direttori Generali o
Amministratori Delegati. Proprio per questo motivo non sono facilmente
reperibili all’interno di un’azienda e, spesso, anche in gruppi di maggiori
dimensioni. Ecco che avere a disposizione una società che ha nel suo team
stabile Direttori Generali e Amministratori Delegati, che hanno gestito
svariate situazioni di straordinarietà, rappresenta la soluzione ideale, meno
rischiosa e meno onerosa.
CACCIA
AGLI SPRECHI
In
questi anni sono stati avviati nelle aziende innumerevoli progetti Lean per
migliorare la competitività attraverso l’eliminazione degli sprechi; la maggior
parte di questi progetti aveva però come focus le attività
produttive in senso stretto (Lean Production).
La cosa interessante è che, dopo un po’ di tempo, ci si è accorti che le
possibilità di eliminare gli sprechi in realtà erano maggiori al di
fuori delle attività meramente produttive; ne consegue che un cambiamento
radicale nel sistema produttivo non può prescindere dal coinvolgimento di tutta
l’impresa e quindi anche dei processi gestionali e amministrativi.
EQUITY CROWDFUNDING (Sistema raccolta fondi)
Si
tratta di una raccolta fondi che non si rivolge ai canali tradizionali, ma ad
una massa indistinta che popola il Web.
Progettare
e pianificare il fabbisogno finanziario per sostenere idee innovative di servizi e di prodotti, marchi e brevetti, provenienti da piccoli e medi imprenditori, capaci
di generare profitti adeguati alla remunerazione del capitale di rischio investito
nel progetto.
FARE SISTEMA (LE AGGREGAZIONI tra imprenditori e tra professionisti)
Aggregarsi
vuol dire creare un soggetto di dimensioni tali, da poter affrontare meglio il
mercato di riferimento. Ampliare l’offerta, dividere i costi, godere di
agevolazioni fiscali.
COLLABORAZIONE
tra tra le parti - SCAMBIO d’informazione e di prestazioni – ESERCIZIO IN
COMUNE di alcune delle attività rientranti nell’oggetto dei partecipanti.
Gli
strumenti legislativi atti che favoriscono le aggregazioni tra gli operatori
economici sono diversi.
In
particolare:
- ·
RETI
D’IMPRESA
- ·
LA
SOCIETA’ TRA PROFESSIONISTI (STP)
- · STUDIO ASSOCIATO
NOTE:
Ricordiamo sinteticamente i
temi trattati nella news di gennaio 2016:
· I FINANZIAMENTI PER ANDARE ALL’ESTERO
·
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Quali le condizioni per internazionalizzare la propria attività d’impresa
·
LE “SOCIETA’ BENEFIT”
La Legge di Stabilità introduce
nell'ordinamento giuridico un nuovo tipo di società: le società benefit, che hanno scopo di lucro ma
perseguono finalità di beneficio comune.
·
NUOVO BILANCIO: NEL CONTO ECONOMICO NIENTE SEZIONE
STRAORDINARIA
A seguito delle novità introdotte con il
D.Lgs.n.139/2015 nel nuovo conto economico non è più prevista, tra l’altro,
l’indicazione degli oneri e dei proventi straordinari.
·
ANTIRICICLAGGIO
INFORMATIVA ALLA CLIENTELA EX D.LGS.
21 NOVEMBRE 2007, N. 231.
Negli ultimi decreti del Consiglio dei Ministri sono state approvate norme che prevedono la depenalizzazione di alcuni reati tra cui l’identificazione e l’omessa registrazione prevista dalla Legge in oggetto.
Vuoi
saperne di più? Invia una tua mail a: segreteria@sgmpartners.it
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